2^ Domenica dopo Natale
I Vangeli dell’infanzia non sono semplici racconti per soddisfare la curiosità. Sono un “Vangelo”, ossia l’annuncio di una bella notizia: essi ci presentano il mistero di Dio con noi. Il tema di questa domenica è dunque, di nuovo, il tema del Natale: il Verbo si è fatto carne e ha posto le sua tenda fra di noi. La contemplazione della sua “gloria”, della sua presenza che ci salva, è perciò la risposta di fede a cui siamo invitati dalla liturgia: accogliere il mistero del suo amore è la condizione per preguastare la gioia che ci attende nell’incontro a cui la festa ci orienta. La pagina del Vangelo di Giovanni esprime con forza il mistero dell’incarnazione: Dio si fa vicino, fino a prendere dimora fra di noi, ma gli uomini non hanno occhi per vedere nè cuore per per accogliere. La sfida della fede sta qui: riconoscere nel Bambino Gesù la presenza di Colui che ci trascende e accogliere Dio nella fragile figura di un essere umano. Chi ha fede, però, rinasce ad una nuova vita. Anche il testo della I^ lettura propone a suo modo la sfida della fede: ci parla della Sapienza, personificazione di Dio, che vuole abitare fra gli uomini. Per chi l’accoglie è fonte di vita e felicità. Se riesce a trovare radici nel cuore delle persone, trasforma la loro vita e la riempie di senso e luminosità. Nella II^ lettura Paolo ci indica la via per avere illuminazione della mente e comprendere l’eredità della vita eterna.