Domenica XXI del Tempo Ordinario
Su questa pietra
Chi sono io per te? E’ Gesù che ti chiede. Vuoi dargli una risposta?
E’ molto interessante il modo di comunicare che Gesù usa con i suoi. Sa che quando vanno in giro i commenti sono diversi. E li invita a parlare; e chiede ai suoi discepoli cosa la gente pensi di lui. E poi restringe il campo e domanda a loro cosa pensano di lui. La risposta non può che venire dall’alto. Pietro ha dato voce al Padre nel dire: Tu sei il Figlio del Dio vivente. Risposta che non può venire dalla terrà: siamo invitati a entrare negli orizzonti dell’Altrove per discernere la vera realtà delle cose e non fermarsi a ipotizzare secondo le proprie ristrette vedute. Siamo esperti nel ragionare, peccato che per farlo usiamo i pochi elementi di cui ci sentiamo sicuri e non aggiorniamo il nostro vocabolario di idee. E come costringersi a stare in una pozzanghera quando c’è la possibilità di stare sulle rive dell’oceano. Magari avessimo il coraggio di spaziare nel pensare, il coraggio di essere in continua ricerca! Sull’affermazione di Pietro, Gesù costruisce la sua Chiesa: la convocazione sacra, il suo corpo visibile, la comunità dei figli ha per pane una certezza: Cristo è il Figlio del Dio vivente; Dio non è il Dio dei morti ma dei viventi!
Dio: non è un’idea, un concetto, una spiegazione, una risposta. E’ una realtà viva, tangibile che si fa presente nella vita di ognuno. Dire a Pietro che il Padre gli ha rivelato la sua identità equivale a credere che nei nostri pensieri passi Colui che vive. Nel linguaggio divino c’è uno spazio interiore in cui è possibile fare la cernita di ciò che è proprio e di ciò che non lo è. La gente che dice di te? E tu cosa pensi di te stesso? Su questi binari corre la tua storia quotidiana finché non riesci più a capire se sei quello che altri dicono o quello che senti di essere tu! Entra nello spazio del silenzio e si schiarirà in te lo sguardo dell’appartenenza. La grandezza del Signore è a portata di mano, ma riesci a vederla ordinariamente? E’ lui che dice a Pietro: A te darò le chiavi del regno dei cieli. Non è una realtà lontana, appartiene anche a te. Gesù ti dà le chiavi del suo regno, perché è anche casa tua. E non puoi permetterti di perdere le chiavi di te stesso perché il regno di Dio è in te.