4^ Domenica di Quaresima
L’esistenza umana è un continuo cammino che comporta cadute e riprese. La Parola di Dio di oggi ci parla di nuovo inizio e riconciliazione, di esperienza liberante di Dio, di perdono e di festa. La riconciliazione è l’offerta che Dio ci fa: non un semplice aggiustamento di relazioni superficiali, ma una vera trasformazione, una nuova creazione, al nostro interno. E in quanto cristiani siamo invitati nel mondo a portare quella energia che emana da Gesù e che continua ad operare anche in noi, nonostante le nostre incoerenze. La parabola del Vangelo è di straordinaria bellezza: nel rapporto tra il padre e i due figli dal comportamento opposto sta il centro del messaggio. Così lo riassume il teologo Baltassar: ” Se il figlio prodigo non avesse creduto all’amore anteriore del Padre, non sarebbe potuto ritornare a casa, anche se questo amore parterno lo accoglie poi in modo che egli non avrebbe mai potuto sognare”. Dio ci è Padre misericordioso, ma proprio per questo vuole che siamo fratelli misericordiosi fra di noi. Tale messaggio ci aiuta a considerare con attenzione la prima lettura: l’azione di Dio nella storia non è solo liberazione dal male, ma è sempre costruzione di realtà nuove.. E questo è anche il senso della Seconda Lettura, che ci parla di un possibile riaccendersi di una nuova relazione con Dio e fra noi, oltre le rotture di cui portiamo la responsabilità.
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