Ascensione del Signore
L’ascensione di Gesù invita a riflettere sulla sua nuova presenza: termina la missione terrena di Gesù e inizia la sua presenza sacramentale, nel mistero della Chiesa. L’ascensione non si offre a speculazioni, Essa rappresenta, alla luce della fede, la risposta alla nostra speranza. Dio si è manifestato in Gesù, ora tocca a noi seguirlo. E’ un chiaro richiamo al presente, nel quale occorre che noi abbiamo la capacità di assumerci le nostre responsabilità. Noi viviamo alla sua presenza, nell’attesa del suo ritorno: “Uomini di… questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. Il Vangelo ci garantisce che Gesù sarà presente, con noi, fino alla fine del mondo. Il compito a noi affidato è di proclamare il suo messaggio a tutti i popoli. L’orizzonte del Vangelo è ora l’umanità intera. La fede cristiana non è passiva, ma è cammino di missione nel e per il mondo intero. Luca ha posto il racconto dell’ascensione di Gesù alla fine del suo vangelo per e all’inizio degli Atti degli Apostoli. La I° lettura ci propone oggi proprio questo inizio, con la promessa dello Spirito Santo. Sotto la sua guida i cristiani potranno annunciare Gesù fino ai confini della terra. Nella II° lettura Paolo prega per la comunità cristiana degli Efesini, affinché ricevano uno spirito di sapienza e di rivelazione, per una profonda conoscenza di Dio, per comprendere a quale speranza sono stati chiamati.