Ascensione del Signore
Io sono con voi
Lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Sono trascorsi anni, giorni dopo giorni di vicinanza, di trepidazione, di novità. Esperienze forti e inaspettate. Ora Gesù va via, torna al Padre, rientra nel Mistero della sua invisibilità divina. E i discepoli si smarriscono. Sono momenti di passaggio da una condizione a un’altra. La vita riserva tanti momenti così e noi facciamo fatica ad accettarli.
Coraggio, leviamo gli occhi al cielo: Gesù è tornato al Padre e ha portato con sé l’odore della nostra terra, il tocco delle nostre mani, il sapore dei nostri cibi… Lui, Dio, ha fatto entrare nella Terra Promessa la nostra carne mortale!!! Quale grandezze sono preparate per noi.
GALILEA
Undici discepoli, reduci dall’esperienza travolgente della Passione, della Morte, della Risurrezione del Maestro. Sono davvero frastornati. E ora cosa succederà ancora? Gesù ha dato loro appuntamento su un monte. Arrivano. Lo vedono. Si prostrano. Eppure dubitano. Non c’è in loro alcuna sicurezza. Gesù che conosce bene il loro cuore e anche la fatica chiesta per entrare in una logica divina, si avvicina. Non è un fantasma, è proprio Lui. Anche se dubitano, i discepoli vengono inviati da Gesù a tutti i popoli: Andate, fate discepoli. Insegnate a tutti che ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Il battesimo nel nome del Dio vivente è un insegnare mai cattedratico, è un insegnare concreto. Insegnare ad osservare. Non a ragionare, a interpretare, a inventare, semplicemente ad osservare, perché in questo si racchiude la grandezza del Mistero svelato. Le parole di Gesù sono comandi non perché egli spadroneggi su di noi, ma perché sono vita. Non c’è vita al di fuori di Dio. I discepoli lo hanno imparato, per questo sono mandati a trasmettere ciò che hanno ricevuto giorno dopo giorno.
Gesù sta per tornare al Padre e i discepoli vivono tutta la tristezza di questo distaccarsi dal Maestro. Non è un momento facile per loro. Gesù lo sa e per questo ci rassicura: Io me ne vado ma non vi lascio orfani. Il conoscere Gesù nel suo corpo di carne è legato a un tempo, un tempo che si compie. Ma non può esaurirsi nel tempo la conoscenza di Lui come Dio, eterno con il Padre e con lo Spirito. Per questo Gesù torna alla destra del Padre e invia lo Spirito. Quell’amore che per trentatré anni è stato chiuso nelle sue membra terrene viene mandato in forma incorporea e travolgente. Non visibile agli occhi della carne, ma presente e operante agli occhi interiori. Lo Spirito della verità è ignorato dal mondo perché lo sguardo del mondo si ferma alla superficie delle cose. Tu passi vicino alle persone e le consideri estranee alla tua vita. Il mondo non vede, i discepoli vedono. La comunione di vita con Gesù, con lo Spirito Santo e con il Padre è qualcosa di molto concreto e quotidiano, ma è necessario vivere con lo sguardo rivolto al profondo. Chi vive nell’amore che si fa dono spicciolo e continuo, si sentirà profondamente amato da Dio e dalla vita, non cercherà contraccambio, perché non gli serve più. Sa di essere prezioso agli occhi del Signore, sa che Lui ha cura di ogni suo istante di vita, e per questo tutto si dilata nelle sue giornate, tutto acquista spessore: Dio si manifesta continuamente al suo spirito, e in Lui anche l’uomo si fa cristallo che riflette la divina luce. Sa che Gesù è con lui, ogni giorno, fino alla fine della sua vita.
Il Vangelo dei piccoli
Oggi è l’Ascensione del Signore. Dopo quaranta giorni dalla sua risurrezione Gesù torna dal Padre, lascia la terra e va in cielo. E noi? Non abbiamo più Gesù? No! Lui, prima di lasciare i suoi, li rassicura e dice: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Ed è vero. Perché Gesù è con noi. Lui è salito in alto per aprire la strada. Ci ha lasciato tanti doni, ci ha riempito il cuore di amore perché noi come Lui rendiamo la vita un regalo per tutti. Immagina che la Chiesa è un corpo intero, ognuno di noi è una parte. Gesù è la testa, e Lui sta già in cielo. Noi viviamo della sua vita, anche se siamo ancora quaggiù. Tra questo mondo e il cielo non c’è lontananza perché Gesù è lì ed è qui con noi. Che fortuna! Non siamo soli. Quando vogliamo ascoltare Gesù apriamo il vangelo e troviamo le sue parole. Quando vogliamo nutrirci del suo amore andiamo alla Messa e mangiamo il suo Corpo e il suo Sangue. Se vuoi un parere in una faccenda qualsiasi, chiudi gli occhi, vai nel tuo cuore, fai silenzio e chiedi. Poi aspetta, vedrai che sentirai una risposta dentro di te. La voce di Gesù è lieve, ma certa. Quando qualche tristezza ti prende l’anima, alza gli occhi e guarda in cielo: in quell’immensità si perdono le briciole delle momentanee sofferenze. C’è molto di più che quella spina, c’è il profumo e la bellezza della rosa che porta quella spina. La rosa è l’amore. Offri a Gesù i tuoi dolori, le tue gioie e crescerà in te l’amore. Niente potrà più farti paura, se Gesù è con te.
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