Domenica IV di Pasqua
Il dono della salvezza in Gesù ha valore universale, è destinato a tutta l’umanità, tende a unire l’umanità in una sola famiglia. Alla base di questa promessa sta la relazione di Gesù col Padre: l’unità dei “suoi” viene da Gesù presentata ad immagine dell’unità tra Lui e il Padre. E’ lo scopo della sua vita. Il Vangelo annunciato a tutti invita tutti a scoprire le vere sorgenti della vita in Gesù. Nessuno potrà strappare dalla sua mano chi si affida a lui, chi lo segue, perchè egli è una cosa sola col Padre. Riconoscere Gesù in ogni essere umano, al di là della razza, della condizione sociale o di altri elementi differenzianti, è la base del monoteismo cristiano, perchè questo riconoscimento ci rinvia all’unico Padre. La condizione di essere saldi e sicuri nelle mani del Padre è il tema del Vangelo: Gesù afferma che le sue “pecore” gli sono affidate dal Padre e che vive in comunione con loro, che è la strada della vera vita cristiana. Tutta la liturgia della Parola è caratterizzata dal tema del buon Buon Pastore che dà la vita per le “pecore”. Nella prima lettura è centrale l’invito alla formazione di Cristo: ognio battezzato può prolungare nella propria persona il mistero del proprio battesimo, annunciando con la vita quanto crede, sviluppando così la dimensione missionaria della fede. Anche la tribolazione vissuta dai cristiani nel mondo è segno di appartenenza a Cristo (II^ Lett.), sofferenza che conduce alla gioia.
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