Domenica XXI del tempo ordinario
L’offerta del regno di Dio è la vera manifestazione della volontà di Dio, un dono che va raccolto con fede. Ma la volontà di Dio non è imposizione, è consegnata alla nostra libertà, chiede dunque accoglienza e impegna la vita del discepolo in una continua risposta. Questo è il significato del richiamo alla “porta stretta”, metafora che diventa invito a cogliere tutte le occasioni e oppotunità per aderire all’offerta della salvezza da parte di Dio. Il Vangelo di Luca richiama i discepoli cristiani al loro impegno. Nel Regno di Dio possono entrare tutti quelli che lo accolgono. Per il Padre misericordioso non esistono vicini e lontani, primi e ultimi, ma solo figli da amare e da salvare: come unica famiglia, riunita nel suo nome. Questo è il sogno di Dio sull’umanità. Perciò l’invito a far parte del Regno di Dio è rivolto a tutti: la I^ lett. annuncia questa utopia, che tutti i popoli possano radunarsi nel tempio di Dio. Da Isaia è anticipato l’universalismo del messaggio cristiano: nessuno è escluso. L’invito alla salvezza chiede anche conversione: in questa chiave la II^ lett., un’omelia rivolta ad Ebrei divenuti cristiani, interpreta anche le difficoltà e le prove. Il Signore corregge chi ama. Ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia … dopo però arreca frutti di pace e di giustizia.