II domenica di Quaresima
Nel cammino della Quaresima ci è presentato Gesù così come è veramente, vero uomo, vero Dio, volto misericordioso del Padre, nostro Salvatore. La celebrazione liturgica non è solo ricordo, esempio, insegnamento, testimonianza, ma è un incontro vivo con Gesù stesso, che si rende presente e opera per noi la grazia, la pace, la misericordia, la salvezza. Lui si unisce a noi, noi ci uniamo a Lui e troviamo in Lui la luce, la forza, il senso della nostra vita.
Abbiamo incontrato Gesù nell’esperienza delle sue tentazioni nel deserto, umile, fragile, debole, tentato, veramente uomo come tutti, ma vincitore sul maligno con la forza della Parola di Dio.
Ora contempliamo e accostiamo Gesù nella sua manifestazione gloriosa, nella trasfigurazione sul monte Tabor. Mentre pregava ecco quello che avviene: la nube della presenza di Dio, le vesti candide e sfolgoranti, Mosè ed Elia, la voce del Padre: “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!”. Gesù è veramente Dio, il Messia, l’inviato del Padre per la nostra salvezza.
Accanto a Gesù i tre apostoli, Pietro, Giacomo, Giovanni, scelti a testimoni della sua gloria, della sua divinità, i quali sperimentano e gustano questa nuova vita: “Signore è bello per noi stare qui…”
Ma Gesù ritorna e fa ritornare alla vita normale, quotidiana, tenendo nel cuore l’esperienza profonda che hanno vissuto. Anche noi siamo chiamati a vivere la vita di ogni giorno, con la luce e la forza della presenza del Signore, con le certezze della fede.
Anche nei momenti difficili, anche quando si fa fatica, anche quando si viene meno e si pecca.
Questi tre apostoli saranno gli stessi che Gesù sceglie nell’ora della sua agonia nell’orto degli ulivi, dove Gesù vive e sperimenta tutta la sua passione, il dolore, la solitudine, la morte. E’ veramente uomo, il più sofferente degli uomini, perseguitato, innocente, condannato a morire sulla croce.
I tre non comprendono la portata e la tragicità di quel momento, si addormentano, lo lasciano solo, non sono capaci di vegliare un’ora con Lui, vengono meno nella loro debolezza e nel loro peccato.
Ma Gesù è veramente Dio: non resta nella morte, ma la vince in Sé e la vince per tutti noi.
Gli apostoli, non solo quei tre, ma tutti, come tutti i credenti in Gesù, crederanno e saranno i testimoni della Sua risurrezione, della Sua salvezza piena ed eterna, della vita nuova che è data ad ogni uomo sulla terra e nell’eternità di Dio, che diventa eternità dell’uomo.
Gloria, lode, amore a Gesù, vero uomo e nostro vero Dio.
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