Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Carissimi, la Solennità di oggi ci ricorda qualcosa di veramente grande, non concepibile da mente umana: ma solo da Dio.
La Parola che accompagna questo giorno Santo in cui celebriamo l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria ci dice che il Padre ci ha pensati, creati e destinati ad essere in Cristo partecipi della sua stessa vocazione di figli. Nessuno di noi dunque è nato per caso! Ma siamo il frutto di un progetto d’amore dall’eternità e per l’eternità. Siamo in questo mondo per una grande missione -ciascuno la sua- che solo nella relazione con la Santissima Trinità possiamo conoscere e realizzare. Proprio come è accaduto nella vita della Piena di grazia, la Vergine Maria, che ha dato alla luce l’Unigenito del Padre, il nostro Signore Gesù Cristo, per opera dello Spirito Santo.
Ma cosa è successo in quel piccolo villaggio di Nàzaret, in quel Giorno che ha cambiato il corso della storia? Che cosa è accaduto in quell’umile casa dove una giovane fanciulla si stava preparando alle nozze ormai prossime con il suo innamorato Giuseppe?
Dio, l’Altissimo, si è chinato sul suo grembo immacolato e le ha chiesto di essergli madre. E Maria, dato il suo assenso e il suo corpo casto a questo progetto d’amore, dà alla luce Colui che è la luce, nella povertà di Betlemme.
E cosa farà Maria insieme a Giuseppe nel corso della loro vita insieme con questo figlio così straordinario da accudire, da far crescere e, un giorno, da lasciare andare -come ogni figlio tanto più per Lui- perché compia il disegno del Padre e la missione per cui è venuto nel mondo? La Vergine si farà discepola del Figlio, per comprendere anch’essa la sua missione che, come per Gesù, trova il compimento nella sua stessa Ora quando, da madre di Lui, diventa madre della Chiesa.
Qualcosa di veramente unico, di straordinario si è compiuto nella vita ordinaria di questa giovane donna. Ma -con le dovute proporzioni- oggi Dio ha un messaggio anche per noi: è il suo desiderio su di noi, quello di fare qualcosa di grande anche con ciascuno dei suoi figli.
In questo giorno solenne, allora, guardando alla Vergine Immacolata e invocando la sua intercessione, chiediamo a Dio di comprendere un poco di più per mezzo del suo Santo Spirito qual è la nostra missione qui e ora. Orientati dalla Parola abbiamo l’occasione di mettere insieme le “tessere del puzzle” che compongono la nostra vita almeno vita fino ad oggi: scopriremo di noi un’immagine bellissima, che troverà la sua pienezza nell’Ultimo giorno. Una foto meravigliosa anche nelle sue tessere più oscure: quelle cioè che noi butteremmo via volentieri, ma che in fondo lascerebbero un buco e un’incompletezza all’opera d’arte che il Padre nella sua misericordia vuol fare di noi.
Sì, sentiamo vicina Maria, nostra Madre, per la straordinaria ordinarietà della sua storia. La Vergine è visitata dall’angelo di Dio nella sua quotidianità e lei accoglie il suo annuncio. Quanti “angeli” incontriamo nelle nostre giornate, lungo le strade che percorriamo; e quante volte Dio fa sì che “angeli” per i nostri fratelli siamo proprio noi. Di fronte a ciò spesso passiamo dritti, indifferenti e perdiamo così l’occasione di “generare Cristo nella carità” in noi stessi e negli altri.
Ma non disperiamo, fratelli e sorelle! Ogni giorno che sorge è sempre una nuova opportunità di grazia per un nuovo Incontro e per dare testimonianza.
Carissimi, la Solennità di oggi ci mostra il mistero unico della Vergine Immacolata nel generare l’Immacolato Verbo del Padre. Maria, insieme al Gesù, è l’icona per eccellenza della misericordia di Dio Padre. Dio ha voluto aver bisogno di lei per ridarci il Paradiso che i nostri progenitori avevano perduto. Per questo i Padri della Chiesa dicono di lei: “nuova Eva”; come di Cristo: “nuovo Adamo”, poiché ciò che in Adamo ed Eva abbiamo perduto a causa del peccato, in Gesù e in Maria, associata per grazia all’opera redentiva del Figlio, lo riabbiamo per grazia.
Si tratta di mettere insieme il grande mistero della nostra fede e l’ordinarietà in cui esso s’incarna. Il dialogo e l’incontro tra Qualcuno d’infinitamente grande e l’altrettanto piccolo: tra Dio e l’uomo. L’uomo: Maria, Giuseppe…. io, te!
E il Natale ormai prossimo ci viene in aiuto: Dio e l’uomo – Gesù Cristo, Verbo fatto carne.
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