Maria Santissima Madre di Dio
Il nome Gesù significa “Dio è salvezza”
Il Vangelo odierno si conclude ricordando che «quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, [Maria e Giuseppe] gli misero il nome “Gesù”, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo» (Lc 2,21; cfr. Lc 1,31 e Mt 1,21).
Il nome di Gesù significa “Dio salva”, Dio è salvezza”.
Il significato del nome di Gesù è stato rivelato nell’annuncio dell’angelo a Giuseppe, attestato nel Vangelo di Matteo: «Salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21).
Nel “nome di Gesù” si realizza la benedizione di Numeri 6,24-25 per tutta l’umanità
Gesù è il Figlio di Dio Padre, il Verbo definitivo di Dio che si è fatto carne ed è venuto ad abitare la storia della nostra umanità (cfr. Gv 1,14). Il mistero dell’incarnazione del Figlio, amato dal Padre, compie la preghiera di benedizione che i sacerdoti del tempio di Gerusalemme pronunciavano solennemente a nome di tutto il popolo d’Israele.
Il Salmo 66, che è stato cantato in risposta a questa meravigliosa preghiera sacerdotale, estende la benedizione divina a tutta l’umanità, non più solo al popolo eletto di Israele: «Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra». (Sal 66,2-3,6,8).
Maria, oggi ricordata come la “Madre di Dio”, ci aiuti a conservare nel cuore e nella mente il valore di questa preghiera di benedizione all’inizio di questo nuovo anno. È la donna del silenzio e della contemplazione della presenza della Santissima Trinità che accompagna ogni passo della sua e nostra vita. Vogliamo imparare da Lei a «custodire tutti i fatti» della nostra vita e a «meditare nel nostro cuore» la certezza della presenza divina in tutto ciò che ci accade, in tutte le fasi positive e negative della nostra esistenza terrena ( cfr Lc 2,19).
«Ti benedica il Signore e ti custodisca» (Nm 6,26a)
Siamo minacciati e maledetti dalle guerre che accadono in questo mondo, con la minaccia di una guerra nucleare, che può portare più nazioni a sperimentare il disastro di un conflitto mondiale in grandi proporzioni, osservando la drammatica evoluzione tra la guerra della Russia contro l’Ucraina, della Russia contro l’Occidente.
Siamo minacciati e maledetti dalla violenza dei trafficanti di droga e di armi, che portano morte e paura nelle strade della nostra città. Molti giovani si perdono nel mondo della criminalità organizzata che offre soldi facili, facendoli entrare nel commercio e nell’uso di droga e armi, provocando insicurezza e paura in tutte le nostre famiglie.
Siamo minacciati e maledetti dai disastri ecologici, inondazioni, tempeste di freddo estremo e piogge sovrabbondanti, o cicli disastrosi di siccità, a causa della mancanza di rispetto umano per la casa comune della nostra madre Terra. L’idolatria del denaro promuove l’agrobusiness e l’agrobusiness distrugge la biodiversità naturale e gli equilibri del sistema vitale di tutte le specie vegetali e animali.
Siamo minacciati e maledetti dai sistemi economici e finanziari, che provocano politiche pubbliche contrarie al bene comune di tutti, dove le popolazioni più povere e vulnerabili del mondo soffrono la fame, la sete e le ingiustizie sociali.
In mezzo alla potente minaccia dell’egoismo umano, si compie nella storia questa benedizione divina: «Ci benedica il Signore e ci custodisca» (Nm 6,26a).
In che senso siamo «benedetti e custoditi» dal Padre, unito al Figlio nello Spirito Santo?
La risposta ce la dà la parola di Dio rivelata all’apostolo Paolo: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: “Abbà! Padre!”» (Gal 4,4-6).
Gesù, nato da una donna chiamata Maria, da noi proclamata “Madre di Dio”, è venuto nel mondo per vincere le forze negative, minacciose e distruttrici dell’egoismo umano, con tutti i suoi demoni.
Uno dei demoni dell’egoismo umano è il piacere sfrenato, l’amare finalizzato a se stessi, tutt’altro che gratuito dell’essere umano, dove si usano gli altri, le cose, le piante, gli animali, per soddisfare bisogni individuali, che non vengono mai soddisfatti.
Un altro demonio dell’egoismo umano è il potere, la volontà di voler prevalere sugli altri, di voler vincere ogni lotta competitiva aggrappandosi alla sicurezza dell’idolo “denaro”.
Il terzo demonio dell’egoismo umano è la paura, è il considerare l’altro come un potenziale nemico, senza accoglierlo come amico e fratello, come ospite, generando così rapporti divisivi e conflittuali, diffidando della possibilità di rapporti di vera fratellanza, di unità.
Gesù stesso fu vittima dell’egoismo umano, vittima del potere e della paura dei potenti del suo tempo, vittima delle autorità religiose e politiche, attaccate al denaro e ai loro interessi personali. Morì sulla croce per questo. Ma fu sempre guidato e sostenuto dallo Spirito Santo, mantenne sempre salda la sua comunione con il Padre e il suo atteggiamento di gratuità e di fiducia nella dignità dell’essere umano, a partire dai più poveri e sofferenti. Risuscitato con la potenza dello Spirito Santo, ha vinto il peccato del mondo, e ha compiuto finalmente la benedizione del Padre su tutta l’umanità, effondendo gratuitamente nei nostri cuori lo Spirito Santo.
Il Padre «ci benedice e ci custodisce» con la presenza divina della gratuità dell’amore, con la presenza divina dello Spirito Santo, che fa di ogni essere umano un figlio amato dal Padre. C’è un punto di luce che non si spegne mai, resiste anche nella persona più emarginata e smarrita di questo mondo, a causa dell”alcolismo, della droga, della miseria materiale e spirituale che ne devasta la sua vita quotidiana.
«Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia» (Num 6,26b)
Per riscattare e aumentare in ciascuno di noi e in ogni essere umano la luce divina della filiazione adottiva in Dio Padre, grazie alla dimora divina dello Spirito Santo in noi, Gesù diventa la benedizione del Padre con la luce della sua Parola definitiva.
Il quadriforme Vangelo e gli altri libri del Nuovo Testamento sono la luce di Cristo risuscitato che illumina i nostri volti, come quando andiamo al mare per abbronzarci al sole. I libri del Nuovo Testamento, specialmente i Vangeli, sono una mirabile rivelazione dell’infinita misericordia e fedeltà del Padre, di gran lunga superiori alla sua ira e alla sua possibilità di punire con la dannazione eterna i malvagi, gli operatori di violenza e i promotori di morte e di ingiustizie. L’incontro orante con la Parola di Dio risveglia in noi la consapevolezza di essere figli amati del Padre. Il punto di luce della nostra filiazione divina può crescere dentro di noi, quando impariamo ad consegnare la nostra fragilità, i nostri peccati, la responsabilità delle nostre azioni egoistiche a Dio nostro Padre. Confidiamo che il Padre, unito allo Spirito nello Spirito Santo, abbia il potere di ribaltare i fatti negativi della nostra storia e della storia dell’umanità, innescando processi di riconciliazione, di conversione, di rinnovamento della vita, segnatai da tante ferite aperte.
«Il Signore rivolga il suo volto e ti conceda la pace» (Nm 6,26)
Così la pace può tornare a regnare nei nostri cuori e intorno a noi, nella rete dei nostri rapporti umani. Nella nostra povertà e fragilità umana, per Cristo, con Cristo e in Cristo, morto e risuscitato per la nostra salvezza, per il nostro riscatto, scopriamo che non siamo noi i primi ad andare incontro a Dio, ma è la Santissima Trinità che fa nostra servitrice. Il Padre, unito al Figlio nello Spirito Santo, per Cristo, con Cristo e in Cristo, si china continuamente per servirci e farci sperimentare il dono della pace, cioè della comunione, frutto della gratuità dell’amore divino .
Maria, Madre di Dio, ci faccia conoscere e amare Gesù per vivere la pace e promuoverla.
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