Trasfigurazione del Signore
Gesù al centro
È questa l’immagine che appare luminosa ai discepoli portati in disparte da Gesù stesso. Pietro Giacomo e Giovanni sono lì anche a nome dell’intero gruppo dei discepoli per fare una esperienza di luce che è arrivata fino a noi. Quello che loro hanno visto anche noi siamo chiamati a vederlo, attraverso la loro testimonianza.
Gesù al centro, luminosamente al centro di tutto il sistema religioso che aveva nella Legge (Mosè) e i Profeti (Elia) i due fondamentali punti di riferimento. Gesù, il maestro delle Beatitudini, l’amico che li ha chiamati, lui che guarisce toccando i malati, colui che si sta mettendo nei guai proprio con le autorità religiose, ecco, proprio lui è al centro come sintesi dei fondamenti della fede.
La voce divina che proviene dalla nube luminosa non fa altro che ricordare agli orecchi e soprattutto al cuore dei discepoli un po’ disorientati che è Gesù che va ascoltato prima di tutto!
Dio ama Gesù come figlio, perché in questo figlio riconosce se stesso. Chi ascolta Gesù ascolta Dio. Chi guarda Gesù vede Dio.
Posso anche io vedere Dio? Che volto ha? Qual è la sua voce?
La liturgia nei secoli, con tutte le sue trasformazioni e particolarità, ha sempre cercato in tutti i modi di far fare quella esperienza di Dio. Specialmente quando siamo schiacciati dal peso della nostra vita, dei problemi, delle tristezze, avremmo voglia di sentire Dio che ci soleva, ci ridona gioia e luce nel cuore. La preghiera, sia quella personale che quella comunitaria, così ricca di riti e segni, ha questo compito di elevare il nostro spirito e almeno per un attimo farci fare l’esperienza del monte della trasfigurazione, dove ai tre discepoli è apparso tutto chiaro, hanno persino sentito Dio e hanno visto la luce di Gesù.
Ci sono dei gruppi, chiamati di evangelizzazione di strada, che da anni specialmente in estate si recano dove la gente passa le vacanze e dove si trova spiritualmente e fisicamente lontanissima da ogni esperienza religiosa, e la invita a fare una esperienza di preghiera. A volte montano delle tende in spiaggia e propongono di lasciare per un po’ l’occupazione vacanziera per fare un po’ di adorazione eucaristica. L’idea di fondo mi sembra che sia quella di fra comprendere che in ogni momento, in ogni luogo, noi abbiamo bisogno di Dio e non lo troviamo solo tra le pareti di una chiesa e nei soliti orari della messa.
Tutto questo penso sia davvero molto bello ma penso che il messaggio della Trasfigurazione sia ancora più ampio.
Gesù tocca i suoi amici impauriti da quella esperienza fuori dal comune e fuori da ogni loro abitudine religiosa e li invita a non temere. Gesù si mostra nella sua veste normale, feriale, senza luci e senza gli “effetti speciali” di poco prima. È il “solito” umanissimo Gesù. Ed è soprattutto qui che vale quello che la Voce dalla nube ha detto: “Ascoltatelo!”
Il bello del Vangelo è che proprio nella vita umana, là dove si trovano segni di umanità bella, aperta all’amore, nella vita di tutti i giorni vissuta con lo stile di Gesù, proprio li possiamo dire di vedere Dio!
La preghiera della domenica, quando ci raduniamo a vivere la liturgia della comunità in modo speciale, ci rilancia a tutti gli altri giorni della settimana a riscoprire la presenza luminosa di Gesù che ci tocca, ci guarisce, ci risolleva e ci coinvolge nel suo piano di salvezza.
Quell’ora settimanale passata tra le pareti della chiesa, con i suoi riti antichi, ci dona una visione particolare di Gesù, ma poi ci invita a sperimentare Gesù e Dio Padre in tutte le altre ore e giorni vissuti in ogni posto dove siamo e viviamo.
Gesù si trasfigura, si mostra in modo sempre nuovo in ogni istante della nostra vita. Gesù è luce, pace, forza, consolazione ogni giorno, ovunque siamo con chiunque siamo.