V domenica del tempo ordinario
“Voi siete il sale della terra.”
Mt. 5,13
Come vivere questa Parola?
Sul monte ci sono cose stupende e cose che non dicono niente. C’è il bello e il brutto, c’è il buono e il cattivo. E c’è anche l’indifferente, l’apatico, la persona che somiglia all’insulsaggine di un cavolo piantato a terra con le radici per aria e la testa in giù.
Ma c’è anche il SALE nella metafora usata qui da Gesù che lo vede nella sua importanza di dar gusto alle vivande, si fuori metafora, il sale significa ciò che dà senso alla vita.
Guai al sale che perde il sapore. Guai alla vita che non ha “sapore” di intelligente bontà, che ha perduto il suo vero significato: quello di essere un dono di Dio vissuto con impegno gioioso, così come l’ha vissuto Gesù. Egli non a caso ha detto di essere venuto a “servire”.
Si, il senso dell’esistenza è proprio quello d’impegnarci a servire dentro un amore che rende “sapidi” i giorni e dunque luminosi riflessi di Cristo Gesù.
La voce di uno scrittore e aviatore francese
“Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano.
Preservarmi dal timore di perdere qualcosa della vita.
Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno.
Insegnami l’arte dei piccoli passi”
Antoine de Saint-Exupèry