VI domenica di Pasqua
Ciascuno di noi ha piacere a ricevere un regalo. La gioia cresce se questo è un regalo importante e prezioso e allo stesso tempo ci responsabilizza nella custodia.
Gesù nel Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,23-29) parla della possibilità che Lui e il Padre possano prendere dimora in noi se accogliamo e osserviamo la Parola. Gesù ci ricorda che Lui è stato mandato dal Padre a noi, affinché attraverso le sue parole noi potessimo cambiare mentalità e aiutarci gli uni gli altri.
Gesù sa che noi dimentichiamo le cose (specialmente io che ho la memoria di un pesce rosso!) e ci fa un regalo: ci invia un dono: lo Spirito Paràclito, Colui che ci spiegherà e ci farà ricordare ogni cosa.
Conseguenza di questo regalo è la pace perché se tutti ci lasciassimo guidare dallo Spirito Santo, ricorderemmo tutti gli insegnamenti di Gesù e, mettendoli in pratica senza tralasciarne alcuni o interpretarli a modo nostro, vivremmo davvero la pace.
Il problema è che ciascuno vuol avanzare con prepotenza il proprio pensiero senza mai chiedersi: ma quello che vorrei dire/fare sarebbe un bene per tutti?
Gesù ci fa un regalo grande: ci dona lo Spirito Santo, ma se questo dono non lo apriamo e non lo mettiamo in funzione, non ne conosceremo mai le potenzialità e non sperimenteremo mai la pace che vuole darci.
-Mi lascio guidare dallo Spirito Santo? Quanto?
-In questa domenica, provo a salutare le persone augurando loro “la pace sia con te!”