XX domenica del tempo ordinario
Gli studiosi dei vangeli sono concordi nel ritenere che quando Luca decise di redigere il suo vangelo, si rivolgesse prevalentemente ai convertiti provenienti dal mondo pagano con l’intento di annunciare a tutti gli uomini, a qualunque “cultura appartenessero”, che sono stati salvati.
A qualunque “cultura appartenessero” significa pertanto che Luca intende raggiungere ogni uomo a fronte delle varie e sovente contrastanti “precomprensioni” o “resistenze” che possono rendere difficile ed ostacolare l’accoglienza dell’annuncio della salvezza.
E per evitare equivoci o incomprensioni, Luca mette subito in chiaro, con realismo, un vero e proprio identikit del vero discepolo e lo fa passando direttamente la parola (Parola) a Gesù.
Prima di arrivare a meditare sul brano di vangelo di oggi è opportuno richiamare in sintesi quanto Gesù in persona chiede a chi vuole essere suo “vero discepolo”:
“Guardatevi dal lievito dei farisei”.
“Non temete coloro che possono uccidere soltanto il vostro corpo”.
“Tenetevi lontani dalle cupidigie”.
“Non affannatevi per il domani”.
“Siate vigili in questo tempo di attesa”.
“Mantenetevi fedeli alla consegna di lavorare per il Regno di Dio”.
Questo chiede esplicitamente Gesù a chi vuole essere suo vero discepolo. E lo chiede soprattutto quando la situazione si fa difficile, dura, tragica… come è accaduto a Lui che se ne esce così: “Ho un battesimo da ricevere e grande è la mia angoscia finché non l’avrò ricevuto”.
Lo spartiacque della passione e morte (battesimo) con il ricco complesso di grazie che ne deriverà non sarà indolore, anzi porterà dolore e lacerazioni, divisioni e conflitti tra coloro che accetteranno tali grazie e coloro che le rifiuteranno, tra coloro che terranno la barra diritta per lavorare per il Regno di Dio e coloro che opteranno per lavorare soltanto per loro stessi.
Nel tempo dell’attesa (cioè nel qui ed ora del tempo di ogni uomo….) Gesù mette realisticamente in guardia il vero discepolo da illusioni di sorta. Seguire Gesù, essere suo vero discepolo costa caro, carissimo.
Costa accettare, anche se non sempre di buon grado, incomprensione, sofferenza, derisione, denigrazione, calunnia, persecuzione, morte… anche da parte di chi non ce lo saremmo mai aspettato.
Gesù ci raccomanda caldamente di non rimanere sconvolti o scandalizzati per questa tragica divisione da Lui inaugurata tra chi lo accetterà o chi lo rifiuterà.
Ma questo nuovo equilibrio interiore sarà possibile mantenerlo soltanto facendo conto del Suo Spirito e ricordando la sua rassicurante promessa: “Sarò con voi fino alla fine del mondo”.
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