XXIX domenica del tempo ordinario
Chi serve dà la vita, cioè offre la vita per far vivere l’altro.
Il servizio è il verbo di chi ama: è il verbo di una mamma che dona a suo figlio il grembo per nove mesi e quando nasce lo serve fino alla sua indipendenza, è il verbo di un papà che si sacrifica per non far mancare nulla alla propria famiglia.
Ma servire è anche il verbo di un impiegato che mette onestamente a disposizione il suo tempo e la sua vita perché un determinato servizio funzioni nel modo più efficiente, è il verbo di un poliziotto che rischia seriamente ogni giorno la propria vita per difendere i propri cittadini, è il verbo di un politico che sceglie di mettere da parte la sua vita per dedicarsi sinceramente al bene del paese.
Ma servire è soprattutto il verbo preferito di Dio, che ci dona Suo Figlio per insegnarci a donarci gli uni agli altri. Inoltre, servire è il verbo che Gesù utilizza come unico sinonimo di amore: Egli infatti non è venuto per essere amato, ma per amare (cf Mc 10,37). Il Signore non vuole imporci di amarlo, ma per farci sentire amati. E lo fa mettendosi al nostro servizio quando lava i piedi, quando cura i malati, quando spende del tempo per ascoltare quanti gli si avvicinano… Quello di amare Gesù è una diretta conseguenza dell’esperienza che faremo del suo Amore.
Impareremo ad amare se impareremo a sentirci amati dal Signore. Quando impareremo da Lui a donarci la vita gli uni gli altri, l’amore imparato saprò donarlo sinceramente e incondizionatamente a qualcun altro. Dal mio amore donato, qualcuno imparerà ad amare… E diventerà un circolo virtuoso!
In fondo, essere primi, come desideravano Giacomo e Giovanni (cf Mc 10,45), significa essere i primi in grado di amare come ama Gesù!
-Amo? Perché?
-Sono disposto ad amare come ama Gesù?
-Sono disposto a donarmi all’altro? Come? Fino a che punto?